La Tenuta ad Acquaviva delle Fonti

Storia, tradizione e innovazione di una terra d'incontri tra popoli e culture.

Questa è la storia di un intreccio

Anzi, di più intrecci, diversi.

Il primo racconta di una terra calda, fertile e ospitale, per secoli crocevia di popoli lontani con una vocazione unica alla viticoltura, la Puglia.

Dai Fenici agli Aragonesi, ognuno di questi popoli capì quanto la Puglia e Acquaviva delle Fonti fossero le terre ideali per la viticoltura, ma furono i Greci a importare l'innovazione che avrebbe cambiato la sua storia, la coltura ad alberello.

Dall'alberello al Primitivo

Piccoli arbusti che si affacciano su strade sterrate e tipici muretti a secco, i vigneti di Acquaviva delle Fonti si mostrano così agli occhi dei passanti. Vigneti rari e preziosi, viti da cui proviene l'iconico Primitivo, re indiscusso dell'intera viticoltura pugliese e dalle origini non chiare.

Il Primitivo

Tenute Chiaromonte, cantine di storia

La tenuta della famiglia Chiaromonte inizia la sua storia nel 1826 con una piccola attività vinicola che porterà avanti, di generazione in generazione: 32 ettari di uliveti, ciliegeti e vigneti in cui oggi accanto ai piccoli alberelli coesistono nuovi impianti. Le cantine continuano come allora a custodire il Primitivo dalla produzione limitata che garantisce eccellenza e alta qualità e il Fiano Minutolo, vitigno autoctono dalle origini antichissime.